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RoHS e Compliance Internazionale

Dato il carattere ormai globale della sostenibilità, molti paesi hanno adottato regolamenti specifici che limitano l’uso di sostanze pericolose nei prodotti elettrici ed elettronici. In Europa la Direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances) è stata pioniera, diventando un modello per normative simili in altre nazioni. Tuttavia, ciascun Paese ha adottato approcci specifici, adattando i propri regolamenti alle esigenze locali. 

Di seguito, esamineremo la Direttiva RoHS UE in relazione alle principali normative equivalenti in paesi chiave per l’esportazione di apparecchiature elettroniche, tra cui SASO RoHS in Arabia Saudita, China RoHS, EAEU RoHS, UK RoHS e altre normative di riferimento.

La Direttiva Europea RoHS

La Direttiva 2011/65/UE (RoHS 2) e il successivo aggiornamento con la Direttiva (UE) 2015/863 regolano l’uso di sostanze pericolose nei prodotti elettrici ed elettronici. Attualmente, limita l’uso delle seguenti sostanze: 

  • Piombo (Pb): 0,1% 
  • Mercurio (Hg): 0,1% 
  • Cadmio (Cd): 0,01% 
  • Cromo esavalente (Cr6+): 0,1% 
  • Bifenili polibromurati (PBB): 0,1% 
  • Eteri di difenile polibromurati (PBDE): 0,1% 
  • Ftalato di bis(2-etilesile) (DEHP): 0,1% 
  • Ftalato di benzilbutilo (BBP): 0,1% 
  • Ftalato di dibutilo (DBP): 0,1% 
  • Ftalato di diisobutile (DIBP): 0,1% 

 

La direttiva si applica a una vasta gamma di categorie di prodotti, con alcune eccezioni specifiche per dispositivi medici e strumenti di monitoraggio. 

La normativa SASO RoHS in Arabia Saudita

Nel 2021, l’Organizzazione Saudita per gli Standard, la Metrologia e la Qualità (SASO) ha introdotto la propria versione della RoHS per regolamentare i prodotti elettrici ed elettronici venduti nel Regno. 

Caratteristiche principali della SASO RoHS: 

  • Sostanze Regolate: La normativa saudita limita le stesse sei sostanze principali della RoHS UE (Piombo, Mercurio, Cadmio, Cromo esavalente, PBB e PBDE), ma non include gli ftalati (DEHP, BBP, DBP, DIBP). 
  • Categorie di Prodotti: Copre 7 categorie di apparecchiature elettriche ed elettroniche, tra cui elettrodomestici, IT, telecomunicazioni, illuminazione e giocattoli. 
  • Certificazione Obbligatoria: I prodotti devono ottenere il Certificato di Conformità (CoC) tramite la piattaforma SABER, necessario per lo sdoganamento. 
  • Marchiatura: I prodotti devono riportare la marcatura SASO RoHS, che attesta la conformità ai requisiti del regolamento. 
Le normative RoHS globali: confronto tra i principali regolamenti

Oltre alla RoHS europea e alla SASO RoHS, diversi altri paesi hanno adottato regolamenti simili. 

Paese/Regione 

Normativa 

Sostanze Regolate 

Categorie di Prodotti 

Certificazione 

Marchiatura 

Unione Europea 

RoHS 2 & 3 (2011/65/UE & 2015/863/UE) 

10 sostanze (inclusi ftalati) 

11 categorie 

Dichiarazione CE 

Marcatura CE 

Arabia Saudita 

SASO RoHS 

6 sostanze (senza ftalati) 

7 categorie 

Certificato SABER 

Marchio SASO RoHS 

Cina 

China RoHS 2 

Stesse 10 sostanze della UE 

Prodotti destinati al mercato cinese 

Auto-dichiarazione o CCC* 

Marcatura China RoHS 

Regno Unito 

UK RoHS 

10 sostanze (inclusi ftalati) 

Stesse categorie UE 

Dichiarazione di conformità UKCA 

Marcatura UKCA 

Unione Economica Eurasiatica (EAEU) 

EAEU RoHS (Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia, Kirghizistan) 

6 sostanze (senza ftalati) 

10 categorie 

Certificato EAC 

Marcatura EAC 

India 

E-Waste Management Rules 

10 sostanze 

Elettrodomestici e IT 

Auto-dichiarazione 

Nessuna specifica 

(*) China RoHS: Alcuni prodotti possono richiedere la China Compulsory Certification (CCC) per l’accesso al mercato. 

Impatti per le aziende esportatrici

Le imprese che intendono esportare in mercati globali devono considerare attentamente la conformità alle diverse normative RoHS. Non rispettare questi regolamenti può comportare: 

  • Rischi legali: Il mancato ottenimento delle certificazioni necessarie può impedire l’ingresso nei mercati esteri. 
  • Costi aggiuntivi: Ritardi doganali, multe e costi di adeguamento post-produzione. 
  • Danni reputazionali: La non conformità può minare la fiducia dei clienti e danneggiare la reputazione aziendale. 
Strategie per la conformità globale

Per affrontare efficacemente le restrizioni globali sulle sostanze pericolose, le aziende devono adottare un approccio proattivo: 

  1. Mappatura delle Normative: Monitorare costantemente gli aggiornamenti sulle normative internazionali nei mercati target. 
  2. Gestione della Supply Chain: Collaborare con fornitori per garantire la conformità dei materiali. 
  3. Testing e Certificazioni: Effettuare controlli regolari e ottenere le certificazioni richieste. 
  4. Digital Compliance: Utilizzare piattaforme di gestione della conformità (es. SABER, China CCC, EAC) per semplificare i processi. 
  5. Formazione Interna: Educare il personale su normative e procedure di conformità. 

 

La crescente complessità delle normative globali impone alle aziende di essere agili e informate. Un approccio strategico attraverso un sistema di gestione della conformità centralizzato, sempre aggiornato sulle proprie pratiche di test e certificazione, è oggi una leva competitiva imprescindibile per operare con successo nei mercati internazionali, oltre che per prevenire blocchi della merce e problemi normativi.

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