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Microplastiche in Acque destinate al Consumo Umano

Negli ultimi anni, l’attenzione verso le microplastiche nelle acque potabili ha portato alla definizione di specifiche normative e metodologie di monitoraggio. L’Unione Europea ha riconosciuto l’importanza di affrontare questa problematica, introducendo regolamentazioni che mirano a garantire una maggiore sicurezza per i consumatori. 

Disposizioni Europee 

La Direttiva Europea 2020/2184 sulle acque destinate al consumo umano ha segnato un passo importante nell’inclusione delle microplastiche come contaminanti emergenti da monitorare. Sebbene non siano stati ancora definiti limiti obbligatori per la loro presenza, la Direttiva prevede che gli Stati membri raccolgano dati sulla concentrazione di microplastiche, preparandosi a eventuali futuri aggiornamenti normativi. 

A supporto di questa iniziativa, la Decisione Delegata (UE) 2024/1441 della Commissione ha introdotto una metodologia standardizzata per il monitoraggio delle microplastiche nelle acque potabili. Questo documento stabilisce i parametri di analisi, includendo: 

  • Dimensioni delle microplastiche: particelle comprese tra 20 µm (micrometro) e 5 mm, una fascia che copre sia particelle visibili ad occhio nudo che micro-particelle rilevabili solo con strumentazioni avanzate. 
  • Tipologie di particelle: le microplastiche vengono classificate in base alla loro morfologia, includendo: 
    • Frammenti: derivanti dalla degradazione di materiali plastici più grandi. 
    • Fibre: originate principalmente dall’usura di tessuti sintetici. 
    • Pellet o sfere: microbeads utilizzate in passato in cosmetici o processi industriali. 
  • Composizione chimica dei polimeri: analisi che permette di identificare materiali comunemente utilizzati, come: 
    • Polietilene (PE) e polipropilene (PP): presenti in imballaggi e oggetti monouso. 
    • Polietilene tereftalato (PET): utilizzato nelle bottiglie. 
    • Poliuretano (PU) e polistirene (PS): impiegati in materiali isolanti e imballaggi. 
    • Polivinilcloruro (PVC): usato in tubature e rivestimenti. 
 
Metodologie di monitoraggio 
  • La quantificazione delle microplastiche nell’acqua potabile richiede tecniche avanzate e procedure rigorose. I punti chiave delle metodologie definite includono: 
  • Campionamento rappresentativo: la raccolta di campioni deve essere effettuata in modo da garantire che riflettano la qualità media dell’acqua distribuita. 
  • Pretrattamento dei campioni: utilizzo di tecniche chimiche e fisiche per eliminare le componenti organiche e inorganiche interferenti senza alterare le microplastiche presenti. 
  • Filtrazione e conteggio: per determinare il numero di particelle per litro con l’ausilio di tecniche di analisi strumentale: 
    • Microscopia ottica ed elettronica: per caratterizzare la morfologia delle particelle. 
    • Spettroscopia FTIR e Raman: per identificare la composizione chimica dei polimeri. 

 

Questi passaggi assicurano che i dati raccolti siano precisi e affidabili, contribuendo a una migliore comprensione dell’esposizione alle microplastiche. 

Impatti e prospettive future 

L’adozione delle disposizioni europee e delle metodologie standardizzate rappresenta un passo fondamentale per affrontare la questione delle microplastiche. Sebbene al momento non siano stati stabiliti valori limite, i dati raccolti attraverso il monitoraggio forniranno informazioni cruciali per valutare il rischio e adottare eventuali misure correttive. 

Con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche e il consolidamento delle procedure di analisi, l’Unione Europea potrebbe introdurre nuove regolamentazioni per limitare la presenza di microplastiche nelle acque potabili, tutelando ulteriormente la salute pubblica. 

Il supporto Analytical

I nostri laboratori Analytical, in collaborazione con l’Università di Firenze, possono condurre analisi su diverse matrici con un’avanzata strumentazione micro-FTIR, con riconoscimento quali-quantitativo delle plastiche.  

Come laboratorio di testing possiamo identificare e quantificare le microplastiche presenti nei prodotti, negli ecosistemi e negli organismi. Attraverso tecniche avanzate come la spettroscopia FTIR (Fourier-transform infrared spectroscopy) possiamo offrire analisi dettagliate che aiutano a comprendere l’estensione della contaminazione da microplastiche. Questi test non solo rivelano la presenza di microplastiche ma possono anche identificare la loro composizione chimica, fornendo informazioni cruciali per strategie di mitigazione efficaci.  

Approfondimenti.

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