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Greenwashing e Direttiva Green Claim 2024/825/UE

Quest’anno abbiamo assistito a una svolta importante nella corsa alla “sostenibilità”. L’Unione Europea ha infatti introdotto, in data 26 marzo 2024, la Direttiva 2024/825/UE, nota come la Direttiva Green Claim e ha lo scopo di regolamentare le dichiarazioni ambientali dei prodotti e dei servizi. Il fenomeno del greenwashing sta lasciando spazio alla necessità di una maggiore trasparenza e veridicità nelle azioni e nella comunicazione ambientale da parte delle aziende. Ma quali cambiamenti comporta per le imprese, e come ci si può adeguare?  

Perché è stata necessaria la Direttiva Green Claim? 

Inquinamento, rifiuti e cambiamenti climatici sono gli elementi al centro della discussione pubblica internazionale e le imprese, anche quelle meno impegnate nella riduzione dell’impatto ambientale, cercano di conquistare uno spazio in questa conversazione.  

Da qui nasce il Greenwashing, una pratica che identifica le dichiarazioni ambientali ingannevoli delle aziende allo scopo di generare maggiori profitti attraverso i consumatori fedeli ai temi della sostenibilità. Queste dichiarazioni, spesso non verificate o non supportate da prove concrete, possono indurre in errore i consumatori, minando la fiducia nei confronti delle aziende e ostacolando la transizione verso un’economia più sostenibile. 

Secondo uno studio condotto dalla Commissione Europea, oltre il 40% delle dichiarazioni green utilizzate dalle aziende nei loro prodotti risultava infondata o fuorviante. Questo ha portato l’UE a riconoscere l’urgenza di stabilire regole più chiare e rigorose per garantire che la corretta informazione per i consumatori. La Direttiva 2024/825/UE è stata quindi introdotta per affrontare questi problemi e per promuovere una concorrenza più leale tra le aziende che investono realmente in pratiche sostenibili. 

I cambiamenti che implica per le aziende 

La Direttiva Green Claim introduce una serie di cambiamenti significativi per le aziende che operano nel mercato europeo. Questi cambiamenti riguardano principalmente la modalità con cui le aziende possono comunicare le caratteristiche ambientali dei loro prodotti o servizi: 

Verifica delle dichiarazioni ambientali: 

  • Le aziende dovranno garantire che tutte le dichiarazioni ambientali siano basate su dati scientifici verificabili e su una metodologia riconosciuta a livello europeo. Non saranno più consentite affermazioni vaghe o generiche come “eco-friendly” o “green” senza una chiara spiegazione o prova di ciò che queste dichiarazioni significano e su quali basi si fondano. 

 

Obbligo di trasparenza: 

  • Le imprese dovranno fornire informazioni dettagliate e facilmente accessibili che spieghino le dichiarazioni ambientali e le metodologie utilizzate per verificarle. Questo include informazioni sui dati utilizzati, l’analisi del ciclo di vita del prodotto, e gli impatti ambientali specifici associati. 

 

Divieto di certificazioni non verificate: 

  • L’uso di etichette ambientali non verificate da terzi sarà proibito. Le aziende dovranno ottenere certificazioni ambientali da organismi indipendenti per poter utilizzare marchi e affermazioni ambientali. 

 

Maggiori controlli e sanzioni: 

  • Le autorità competenti degli Stati membri avranno il potere di controllare le dichiarazioni ambientali e di imporre sanzioni significative in caso di infrazioni. Questo spingerà le aziende a rivedere le loro strategie di marketing e di comunicazione per conformarsi ai nuovi requisiti. 
 
Cosa possono fare le aziende per adeguarsi 

Per adeguarsi alla Direttiva 2024/825/UE ed evitare rischi di non conformità, le aziende dovrebbero prendere una serie di misure strategiche e operative: 

  1. Condurre una revisione interna delle dichiarazioni ambientali per verificare che siano supportate da dati scientifici robusti e verificabili. Questo potrebbe richiedere l’assistenza di consulenti esterni o esperti in sostenibilità. 
  2. Investire in certificazioni riconosciute a livello europeo o internazionale, che possono garantire la veridicità delle affermazioni green.  
  3. Formazione interna e sensibilizzazione sui nuovi requisiti normativi per assicurarsi che le future strategie aziendali siano in linea con le direttive.  
  4. Sviluppo di un sistema di monitoraggio e reporting attraverso database  

 

La Direttiva Green Claim 2024/825/UE impone alle aziende di essere più responsabili, trasparenti e accurate nelle loro dichiarazioni ambientali. Prepararsi per tempo, adottando misure proattive, permette allo stesso tempo di consolidare la propria reputazione e di evitare il rischio di incorrere in sanzioni.  

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