La California ha introdotto una proposta di legge per il settore della moda: il Fashion Environmental Accountability Act of 2025 (Assembly Bill 405). Questa normativa punta a rendere i grandi player della moda più responsabili del loro impatto ambientale, con un approccio che va oltre la semplice trasparenza, imponendo azioni concrete e verificabili.
Di cosa si tratta?
Il disegno di legge, presentato il 4 febbraio 2025, si applica ai venditori di moda con ricavi annuali superiori a 100 milioni di dollari e operanti in California. Se approvata, la legge richiederà a queste aziende di:
- Effettuare una due diligence ambientale completa, che include la gestione delle sostanze chimiche, il monitoraggio delle emissioni di gas serra e i test sulle acque reflue;
- Mappare la propria supply chain, obbligandole a identificare e divulgare i propri fornitori in più fasi;
- Pubblicare annualmente un Environmental Due Diligence Report, sottoposto a verifica indipendente e reso pubblico;
- Stabilire e raggiungere obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, in linea con la Science Based Targets Initiative.
Scadenze e obblighi chiave
Se il Fashion Environmental Accountability Act dovesse essere approvato, ecco alcune delle principali tappe previste per le aziende:
- 1° gennaio 2027: divulgazione dei fornitori di Tier 1 (almeno 80% per volume di produzione);
- 1° luglio 2027: primo Environmental Due Diligence Report, che coprirà l’anno precedente;
- 1° gennaio 2028: divulgazione dei fornitori di Tier 2 (75%) e obbligo di reporting su acque reflue, inventario chimico e conformità alle normative locali;
- 1° gennaio 2030: divulgazione dei fornitori di Tier 3 (50% per volume o valore);
- 1° gennaio 2032: divulgazione dei fornitori di Tier 4 (50%).
Un cambio di paradigma per il settore
Il Fashion Environmental Accountability Act rappresenta una delle proposte più ambiziose in materia di sostenibilità nel settore moda. Attualmente, la maggior parte delle normative in ambito fashion si concentra sulla trasparenza, ma questa legge impone un vero e proprio obbligo di azione, con verifiche indipendenti e sanzioni per chi non si adegua.
L’iniziativa californiana ricorda un tentativo simile avvenuto a New York nel 2023 con una proposta di legge dal nome identico, che però non è stata approvata. La California, invece, sembra determinata a spingere il settore moda verso una maggiore responsabilità ambientale.
Collegamenti con altre regolamentazioni
Questa legge si inserisce in un contesto normativo più ampio. Tra le regolamentazioni collegate troviamo:
- Senate Bill 707 (2024), già approvato in California, che riguarda il recupero responsabile dei tessuti;
- Leggi sui PFAS, come l’AB 1817 (2022), che vieta l’uso intenzionale di PFAS nei prodotti tessili dal 2025;
- Proposition 65, che impone l’obbligo di avviso ai consumatori per i prodotti contenenti sostanze chimiche dannose.
Quali saranno le conseguenze per i brand?
Se il disegno di legge verrà approvato, i brand di moda che operano in California dovranno affrontare nuove sfide, tra cui:
- Maggiore trasparenza nella supply chain;
- Costi aggiuntivi per la conformità e le verifiche indipendenti;
- Necessità di innovare in termini di materiali e processi produttivi per ridurre l’impatto ambientale;
- Possibili sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi.
Al contempo, il disegno di legge potrebbe rappresentare un’opportunità per le aziende più virtuose, che potranno distinguersi nel mercato grazie a pratiche sostenibili certificate.
Il Fashion Environmental Accountability Act potrebbe segnare un punto di svolta per l’industria della moda: le aziende del settore devono prepararsi sin da ora per adeguarsi alle possibili nuove regole, investendo in trasparenza, innovazione e gestione responsabile delle risorse.
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