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Greenwashing and Green Claim Directive 2024/825/EU

L’ECHA, l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche, ha recentemente aggiornato la sua Candidate List delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC), includendo una nuova voce: il trifenil fosfato. Questa aggiunta, annunciata il 7 novembre 2024, porta il totale delle sostanze presenti nella lista a 242. Ma quali sono le implicazioni per le aziende e come gestire al meglio questa novità normativa? 

Un focus sulla nuova sostanza 

Il trifenil fosfato è stato inserito nella Candidate List per le sue proprietà di interferenza endocrina, e che possono avere un impatto negativo sull’ambiente. Questa sostanza è comunemente utilizzata come ritardante di fiamma e plastificante in diverse applicazioni, tra cui formulazioni polimeriche, adesivi e sigillanti. 

La sua inclusione è arrivata dopo un approfondito esame del Comitato degli Stati Membri dell’ECHA, che ha valutato nuove informazioni significative sulla sostanza. Questo processo, inizialmente previsto per giugno 2024, è stato posticipato proprio per garantire un’analisi completa. 

Cosa Cambia per le aziende? 

L’inclusione di una sostanza nella Candidate List comporta una serie di obblighi legali per le aziende, sia a livello di produzione che di fornitura: 

  • Informazioni sulla sicurezza per clienti e consumatori Se un articolo contiene trifenil fosfato in una concentrazione superiore allo 0,1% (peso su peso), i fornitori devono informare i clienti e i consumatori finali sulle modalità di utilizzo sicuro del prodotto. Inoltre, i consumatori hanno il diritto di chiedere ai fornitori se i prodotti acquistati contengono sostanze SVHC. 
  • Notifica all’ECHA Importatori e produttori devono notificare all’ECHA la presenza del trifenil fosfato nei loro articoli entro sei mesi dalla data di inclusione nella lista, quindi entro maggio 2025. 
  • Aggiornamento della documentazione Per chi fornisce la sostanza, sia da sola che in miscele, è obbligatorio aggiornare le schede di sicurezza fornite ai clienti, riportando le informazioni richieste. 
  • Conformità con la Direttiva sui rifiuti Secondo la Direttiva Quadro sui Rifiuti, è necessario segnalare la presenza del trifenil fosfato in concentrazioni superiori allo 0,1% anche nel database SCIP dell’ECHA, garantendo la tracciabilità della sostanza nei prodotti. 
  • Esclusione dal marchio EU Ecolabel Prodotti contenenti sostanze SVHC, come il trifenil fosfato, non possono ottenere il riconoscimento EU Ecolabel, riservato a prodotti che rispettano rigorosi criteri di sostenibilità ambientale.

 

Il Futuro del Trifenil Fosfato nella Normativa 

L’inclusione nella Candidate List è solo il primo passo. Questa sostanza potrebbe essere successivamente inserita nella Authorisation List, il che significherebbe che le aziende non potranno utilizzarla senza una specifica autorizzazione rilasciata dalla Commissione Europea. Questo processo mira a ridurre progressivamente l’uso di sostanze pericolose in Europa, incentivando le aziende a ricorrere ad alternative più sicure. 

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